Tanto tempo fa, in un castello, vivevano un re con la sua graziosa regina. Da tanto tempo aspettavano un figlio, finchè arrivo. Una deliziosa bambina, che chiamarono Aurora, come la dea del mattino. Per festeggiare la sua nascita, il re diede una festa: invitò cavalieri, dame, re e regine di altri regni, cittadini e contadini. Re Umberto, che regnava in un territorio vicino, arrivò insieme a suo figlio, il Principe Filippo. Essi, che da tempo desideravano unire i loro regni grazie ad un matrimonio, annunciarono il fidanzamento di Aurora e di Filippo.  La festa stava procedendo bene, quando da un raggio di sole scivolarono all’interno tre fatine. Volarono ovunque, fino ad arrivare da Aurora. “Piccola Principessa, il mio dono sarà la bellezza” disse Flora, mentre dalla sua bacchetta fuoriuscivano spruzzi di scintille di polvere magica. “Piccola Principessa, il mio dono sarà una voce dolcissima” disse Fauna. Ma proprio quando la terza fata, Serena, stava per dare il suo dono di felicità alla piccola, apparve Malefica, la strega cattiva, molto adirata per non essere stata invitata. “Anch’io farò un dono alla bambina. All’età di sedici anni si pungerà con un fuso di un arcolaio, e morirà” esclamò. La madre, spaventata, prese Aurora in braccio e se la strinse forte al petto, come per proteggerla. “Non si preoccupi, Regina. Io devo ancora dare il mio regalo e, anche se non posso annullare la maledizione, posso fare qualcosa” affermò sicura di sè Serena, “quando compirà sedici anni, si pungerà con un fuso ma, invece di morire, si addormenterà finchè non le verrà dato un vero bacio d’amore!”.

Il giorno dopo, il re fece bruciare tutti gli arcolai presenti nel castello, per sicurezza, ma le fatine sapevano che non era abbastanza, così presero Aurora e la portarono in una casa di campagna. Qui fu ribattezzata Rosaspina e non le fu detto niente delle sue origini.

Arrivò, dunque, il giorno del suo sedicesimo compleanno. Serena, Flora e Fauna decisero che era il momento di riportarla al castello, così la mandarono nel bosco, alla ricerca di qualche bacca, mentre loro preparavano il vestito e la torta. Dopo la sua partenza, si misero all’opera, ma venne un totale disastro. Per riparare ai danni, decisero di ricorrere alla magia, nonostante sapessero che, una volta usata, Malefica sarebbe venuta a conoscenza del loro nascondiglio. Infatti, proprio in quel momento, stava volando sopra alla casetta un corvo della strega cattiva che, vedendo il fumo magico, ritornò velocemente dalla sua padrona e le raccontò tutto.

Nel frattempo, il Principe Filippo, che stava cacciando in mezzo al bosco, udì una voce soave cantare qualcosa. Attratto da essa, si avvicinò e vide qualcosa di magnifico: una ragazza stava cantando e ballando allegramente con gli animali del bosco. Vedendo ciò, decise di unirsi a loro. Essi si innamorarono e si diedero appuntamento alla casetta di Rosaspina.

Ella tornò a casa e raccontò tutto alle tre buone fatine ma anche loro avevano una bella notizia da darle. “Cara, tu in realtà sei la principessa Aurora, e dobbiamo riportarti al castello, da tuo padre, per festeggiare i tuoi sedici anni. Devi dimenticare quel cacciatore, non fa per te” disse Flora. La ragazza annuì, incapace di dire altro e andò con loro al castello. Giunte a destinazione, fu accolta con enormi sorrisi e abbracci. Fu portata, poi, nella sua camera, per riposarsi un po’ dopo il viaggio, dove pianse tutto il tempo.

I re erano entusiasti del suo ritorno, poichè ora potevano esaudire il loro più grande desiderio. Ma l’arrivo del Principe Filippo interruppe tutte le loro fantasticherie. “Padre” cominciò Filippo “ho deciso con chi sposarmi, l’ho conosciuta oggi, è una contadinella. Non voglio sposarmi con la Principessa Aurora”, detto ciò, uscì di corsa per andare all’appuntamento.

In tutto quel tempo, Aurora rimase nella sua stanza a piangere. Ad un tratto, entrò Malefica e con una magia la portò in una stanza della torre, in cui c’era l’unico arcolaio rimasto nel castello, e le ordinò di toccare il fuso. Ella lo fece e, nello stesso istante, cadde a terra addormentata. Le fatine, preoccupate, la cercarono ovunque, finchè non la trovarono. La presero in braccio e la stesero su un enorme letto, in attesa di un principe. Decisero, inoltre, di far addormentare tutto il palazzo, per non destar sospetti sulla principessa.

Filippo, intanto, era stato rinchiuso nella casa di campagna da Malefica, la quale lo schernì dicendogli che Rosaspina non era nient’altro che la principessa e che lui non se ne era accorto e non poteva più fare niente per salvarla. Così dicendo, fuggì via. Serena, Flora e Fauna però lo ritrovarono, lo liberarono e gli diedero la Spada della Verità e lo Scudo della Virtù, per riuscire a uscire da lì e uccidere Malefica. Egli ci riuscì, finchè arrivò al castello. Le fate lo aiutarono con la magia, uccidendo Malefica.

Entrando in questo palazzo, cercò subito Aurora. Quando la ebbe trovata, si avvicinò lentamente e le posò un delicato e tenero bacio sulla guancia. Lei, svegliandosi, rivide il suo innamorato e ne fu entusiasta. Tutta la corte si destò e davanti agli occhi compiaciuti di Re Umberto, Re Stefano e della Regina, Aurora e Filippo cominciarono a danzare… e vissero tutti felici e contenti!

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