Arriva la “beach etiquette”, all’insegna della discrezione: cambi in cabina e cellulari silenziati, banditi gioielli e tatuaggi esagerati.

Ci si cambia in cabina. Il topless è ammesso solo quando si è sdraiati al sole. Sono banditi gioielli, trucco vistoso e tatuaggi esagerati. Fa molto «cafone» non silenziare le suonerie dei cellulari e conversare ad alta voce. Sono alcuni dei must contenuti nel galateo da spiaggia per l’estate 2010.

Una beach netiquette decisamente all’insegna della discrezione, perché anche al mare non bisogna dimenticare le buone maniere. Soprattutto oggi che anche lidi e stabilimenti sono diventati passerelle in cui apparire e mostrarsi, bon ton e galateo sono infatti diventati indispensabili per evitare gaffe e brutte figure.

Stiliamo il vademecum del turista «bene educato», una vera e propria «beach etiquette».

NIENTE GIOIELLI E CANOTTIERE – Si inizia dall’abbigliamento: la spiaggia, è l’unico luogo dove si può indossare la camicia bianca già dal mattino, a patto che non ci siano aloni di sudore. Ammesse, anzi quasi consigliate, le stropicciature e le pieghe che ben si sposano con tessuti come il lino o il cotone. Niente stirature impeccabili e pinces rigorose, per evitare un effetto pinguino che non è adatto alle alte temperature dell’estate. Per le donne, regole rigorose soprattutto in fatto di trucco e accessori: sono banditi gioielli, trucco vistoso, profumi, rosari al collo, calzini sotto i sandali e canottiere.

CAMBIO IN CABINA – In controtendenza con quanto insegnano i vip immortalati dai rotocalchi, va di moda la discrezione: ci si cambia in cabina, e anche nelle spiagge più incontaminate si scelgono luoghi appartati, senza mostrare le proprie nudità agli altri. Il topless è concesso solo per prendere il sole, ma non per gironzolare da un lato all’altro della spiaggia; in quel caso il pezzo di sopra del bikini deve tornare al suo posto. Ci si copre anche per andare al bar o al ristorante, dove t-shirt e pareo sono obbligatori; concessi invece i piedi scalzi. Serve moderazione anche nel fare la doccia, utile per sciacquarsi velocemente o per rinfrescarsi, ma non per lavarsi. Non è carino, insomma, esibirsi in perfomance più adatte all’intimità della propria vasca da bagno. Regole di buona educazione anche per indossare gli occhiali da sole: vanno bene per una conversazione, ma al momento delle presentazioni vanno necessariamente tolti.

CELLULARI SILENZIATI – La buona educazione si vede anche da come si usa il cellulare e anche qui vince la discrezione: la suoneria dovrebbe essere ridotta al minimo, così come la conversazione, che per nessuna ragione deve disturbare la vacanza del vicino di ombrellone. Infine, chi ama mangiare sotto l’ombrellone deve ricordarsi di non trasformare la spiaggia in un accampamento, con borse frigo, ciotole e bottiglie sparse qua e là.

TATUAGGI SOFT – Spassionati consigli giungono anche agli amanti del tatuaggio, perché è importante essere trendy, ma sempre con garbo e eleganza. Le dimensioni del disegno non devono mai essere esagerate, così come la parte del corpo che si vuole tatuare: secondo l’esperto, è preferibile non farsi tatuare in zone esposte alla visione altrui, né in quelle parti che con il passare dell’età possono cedere vertiginosamente.

GENTILEZZA ANCHE CON I VENDITORI – La beach etiquette esige cortesia anche quando si contratta con i venditori ambulanti: si risponde con gentilezza al saluto di ogni venditore che ci propone i propri articoli, ma bisogna essere fermi nel dire «no, grazie» se non siamo interessati all’acquisto. È segno di maleducazione anche contrattare con insistenza, così come rivolgerci con il generico «Mustafa» a tutti i venditori che si avvicinano al nostro ombrellone. Evitare, se possibile, anche di urlare da un capo all’altro della spiaggia per attirare la loro attenzione e di far esporre tutta la loro mercanzia se già sappiamo che non compreremo nulla.

IN BARCA CON POCHI BAGAGLI – Il galateo deve accompagnarci anche quando si va in barca: prima di accettare un invito, bisogna sapere che è buona consuetudine dare una mano, dalle pulizie quotidiane fino alle manovre di bordo. Se non si ha sufficiente dimestichezza, bisogna cercare semplicemente di obbedire e di non correre inutili rischi, che rovinerebbero la vacanza anche a tutti gli altri passeggeri. Durante il viaggio non si pretendono cambiamenti di rotta o soste extra, obbligando l’intero equipaggio a piegarsi alle nostre esigenze, né si appesantisce la barca con i propri bagagli: meglio portarsi solo il necessario, preferibilmente in una borsa di tela.

Di LaDea

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