In questi giorni imperversano dibattiti feroci sulla morale concetto alquanto misterioso e vago. Secondo Wikipedia, la bibbia dell’etere, “Il termine morale fa riferimento al greco εθος/ηθος, “èthos”, comportamento, costume, carattere, consuetudine cioè come assieme di convenzioni e valori di un determinato gruppo sociale in un periodo storico”.
Quindi una regola sociale che va a limitare i comportamenti dell’individuo sommandosi alla mole immensa delle altre regole. Ogni individuo, principalmente se di sesso femminile, deve essere giudicato e messo alla gogna per questa regola costruita esclusivamente da un gruppo sociale. Stiamo assistendo ad un attacco mediatico su un gruppo di donne, che siano escort, o semplici ragazze che hanno deciso liberamente di vivere la loro vita come meglio credono, senza esclusione di colpi. Cosa
hanno fatto queste ragazze? Perché non devono essere libere di vivere la loro vita senza essere colpevolizzate per aver violato la morale? Chi ha stabilito quando la morale è offesa? Perché se un uomo tiene lo stesso comportamento non offende nessuna morale e anzi il suo orgoglio virile ne viene rinvigorito?
Una donna deve sempre seguire i comportamenti convenzionali stabiliti da una fantomatica società composta esclusivamente da uomini.
Chi stabilisce che offende la morale una donna che sceglie di vivere liberamente e invece non la vìola una donna che vorrebbe farlo, ma costretta dalle convenzioni, è obbligata a vivere una vita non sua?
Berlusconi, protagonista degli scandali attuali ha osato dire: “è meglio amare le ragazze che essere gay”, rivendicando di fatto il suo ruolo virile , invece parlando delle donne che partecipano alle feste ad Arcore le etichetta come escort con la reputazione rovinata che non potranno avere più una vita normale. Questo è il vero scandalo che ferisce e colpisce tutte le donne, come sempre giudicate da una società che le offende sempre e comunque.