La comunicazione efficace è una premessa indispensabile per poter comunicare meglio con gli altri, per farlo è necessario una efficace comunicazione con noi stessi. Infatti, molti dei nostri conflitti interni vengono spesso involontariamente proiettati sugli altri, provocando incomprensioni, disagi ed inevitabili blocchi della comunicazione.
Spesso abbiamo la sensazione di non essere compresi e quindi di pensare a come fare per migliorare la nostra comunicazione. La comunicazione è un processo, uno scambio di azioni, che generano emozioni nelle persone coinvolte. La cpminucazione avviene non solo attraverso le parole ma anche con il corpo, lo sguardo, le posture. Ma comunicare non sempre significa farsi capire, quindi perché la nostra comunicazione sia di qualità non è sufficiente ascoltare passivamente noi stessi e cullarci del suono della nostra voce, o alla visione delle nostre frasi, ma mettere in pratica una serie di azioni che ci condurranno verso una comunicazione efficace. Quindi, una cosa importantissima da fare è innanzitutto la comunicazione efficace rappresenta la comunicazione che consente alla persona che emette il messaggio di essere capita e di raggiungere il proprio obiettivo, e questo avverrà solo se riusciamo a seguire le seguenti fasi:
1 creare empatia.
Entrare in sintonia con i nostri interlocutori, cercare di dire quello che dobbiamo dire ma non come vogliamo dirlo noi, bensì usando modi e comportamenti che il pubblico vuole da noi. Comprendere la mappa o visione di chi ci ascolta, immedesimarsi nel suo vissuto per capire meglio le sue reazioni. Avvicinarsi agli altri diventa e trovare soluzioni adatte a chi deve ricevere il messaggio. Per aiutare il nostro interlocutore a cooperare con noi nella conversazione e ridurre possibili incomprensioni, è fondamentale una comunicazione che passa attraverso un’emozione, così ha maggiori probabilità di essere compresa e di produrre effetti. Tante persone sanno parlare bene, ma pochi sanno anche emozionare e questo è il fattore che fa la differenza. I grandi comunicatori sanno trasmettere forti emozioni in chi li guarda, li ascolta, li legge. La loro è una comunicazione che mira al cuore delle persone e non solo al cervello. Per lasciare un segno profondo del carisma è necessario trasmettere emozioni.
2 credibilità.
Costruire la credibilità per far sì che la comunicazione sia efficace. Curare l’abito e la nostra immagine può essere un modo di costruire la propria credibilità, scegliere le parole giuste, adottare un linguaggio tecnico, preparare con anticipo quello che dovremo dire, possono essere strumenti molto validi che ci aiutano a rafforzare la nostra credibilità.
Essere credibili è inizialmente più importante che essere capiti: in linea di principio, nessuno ci presterà mai attenzione se non siamo credibili.
3 Chiarezza
La nostra comunicazione deve essere accessibile ai nostri interlocutori, la comunicazione efficace adatta il proprio linguaggio alla propria plateacon un linguaggio chiaro e comprensibile.
4 Interesse
Suscitare interesse in chi ascolta, stimolare la curiosità, rendere la nostra comunicazione attraente rubando l’attenzione di chi ci ascolta o legge.
5 Dialogo
Qualsiasi comunicazione deve presupporre un dialogo, uno scambio tra soggetto emittente e soggetti riceventi. Per essere certi che il messaggio sia stato compreso, che la comunicazione sia efficace è necessario ottenere un riscontro dalla platea, magari attraverso delle domande, magari chiedendo espressamente la partecipazione degli interlocutori. In questo modo otteniamo un feedback dal nostro pubblico, ossia riusciamo a capire se siamo ascoltati, se stiamo suscitando interesse, se le persone sono assorte nei loro pensieri o se invece la nostra comunicazione sta avendo l’effetto che speravamo
Se qualcuno dice che il messaggio non è stato chiaro, anziché ripetere il concetto con le medesime parole di prima si deve riproporre riproporglielo adottando una comunicazione flessibile.
Una comunicazione è efficace in base alla risposta che si ottiene dagli interlocutori e non in base alla soddisfazione personale.