Ancora una volta la cronaca si tinge di rosso, ancora una volta una donna uccisa dall’ex convivente, ancora una volta un uomo debole che non riesce ad accettare la fine della sua storia d’amore.
Non è un episodio di violenza sulle donne, non è solo e soltanto la vicenda di una donna vittima di Stalking, ma un episodio di debolezza dell’uomo che uccide anche il figlio, che si suicida, che non riesce ad accettare il rifiuto della donna, alla base del gesto del marito che uccide moglie e figli ci sarà con ogni probabilità una grave forma di depressione, che porta dapprima il soggetto a decidere di sopprimere sè stesso, ma anche a pensare che non può lasciar vivere le persone che più ama in un mondo così ingiusto e crudele.
Nei dibattiti televisivi sull’argomento la
tesi prevalente pare essere qualla della paura dell’uomo nei confronti delle donne. La progressiva emancipazione del ruolo femminile nella società occidentale moderna sarebbe infatti alla base del timore maschile di perdere la propria posizione di sesso dominante.
Ma non forse semplice debolezza?