Penso che il recitare sia l’azione più affine all’essere umano. Chi di noi non ha mai “finto” qualcosa nella propria vita? Chi non recita una parte in questo mondo di teatranti? Chi non si è mai nascosto dietro una maschera per paura o per vergogna?
Alcuni hanno deciso di fare del teatro un passatempo o, ancora meglio, una professione. Ritengo il teatro di strada come la forma di teatro più pura che esiste, lontana dalle influenze che la scenografia e gli effetti speciali possono dare.
L’artista di strada non sa quale possa essere la reazione del pubblico che sta per incontrare, un pubblico che non si trova in quel luogo per assistere ad una rappresentazione teatrale ed è, quindi, impreparato. L’artista deve essere consapevole delle proprie capacità e deve saper osservare e capire il pubblico.
In Italia l’arte di strada è considerata assai marginalmente, anzi spesso non viene considerata Arte, in altri Stati, invece, ne viene riconosciuta l’importanza.
I maggiori artisti di strada del mondo sono:
– Leo Bassi: apolide, parla 8 lingue correntemente, la sua specialità è l’antipodismo cioè la capacità di far roteare un qualsiasi oggetto con le gambe;
– Jungo Edwards: olandese, attore comico dai mille volti; è stato invitato dalla regina olandese per proporre uno spettacolo in onore del suo compleanno. Senza dire nulla a nessuno, decise di cambiare numero all’ultimo momento e si presentò davanti alla Corte Reale completamente nudo.
– Slava Polunin: russo, trascorre tutta la sua infanzia in mezzo alle foreste, ai campi e ai fiumi ma in poco tempo diventa un artista di fama internazionale. Ha creato lo Snow Show, una perfomance che ancora oggi, dopo quindici anni, viene presentata da sei compagnie teatrali in tutto il mondo. Un’opera che tocca l’anima dello spettatore che non sa se ridere o piangere.
(N.d.A. L’anno prossimo lo spettacolo sarà ripresentato in Italia)