Potremmo definire l’amore che nasce nelle chat come un amore che nasce fra anime. In una società reale che in tutti i suoi aspetti è basata sull’apparire, su internet si può essere, inteso come essere nell’immagine interiore che vogliamo comunicare agli altri.

Gli stessi uomini recuperano la propria anima emotiva e affettiva, di cui hanno ritrosia a mostrare nella vita reale, rendendola palese nella chat.

Sia nel versante femminile che in quello maschile, l’anima ha il sopravvento nella vita virtuale a differenza di quella reale.

Paradossalmente nelle chat ci si mostra con una maggiore autenticità rispetto alla vita reale, si ha meno pudore, meno inibizioni, si è più se stessi, ma si è anche quello che si vorrebbe essere. Ritorna quindi un’analogia con la vita reale, dove si oscilla sempre fra l’essere e l’apparire, con il forte predominio dell’apparire.

Nel web e nelle chat si ricercano affinità elettive, ci si confronta con quelli che si ritiene essere i propri simili dal punto di vista degli interessi, emozioni, passioni.

Quante di queste affinità che crediamo di riscontrare nell’altro o negli altri non sono, come nella vita reale, proiezioni della nostra anima?

Cosa succede quando l’incontro sul web si trasforma in un incontro nella vita reale.

Tre possibili scenari:

Se le due anime si sono rivelate nella loro sincerità sul web, sopravvivono alla fisicità dell’incontro. Se anche l’immagine fisica delude, l’intesa fra anime consolidata sul web riesce a reggere la delusione e getta le basi per una progettualità relazione nella vita reale che non necessariamente sfocia in amore.

Se le due anime non sono state sincere sul web, è subentrato il gioco reciproco delle proiezioni, dell’apparire dell’anima rispetto al suo essere, non si sopravvive all’incontro reale e il castello incantato dell’attesa dell’incontro si frantuma come un castello di sabbia. Non si regge alla delusione che l’altro non è come avremmo voluto che fosse. Non si dimostra neanche quella tolleranza verso l’alterità che si ha normalmente nella vita reale.

Il terzo scenario è l’ incontro con l’anima nera. Infatti, la stessa anima che seduce può procurare dolore . Infatti, quest’anima può anche essere nera con tutto il suo corollario di perversione, malvagità, sofferenza. E quest’anima nera è la più difficile da cogliere nelle chat, è il lupo che si traveste da agnello, è l’anima che ci fa innamorare per poi terribilmente deluderci. E’ l’anima che con un colpo di mouse ci cancella dai suoi contatti. Nei casi estremi è l’anima del pervertito, del pedofilo, dello stupratore.

Ci si ritrova sulla chat, la volta successiva, a non raccontare più un amore, ma un fallimento, un tradimento, un’amara delusione.

Come ovviare a ciò? Con regole di buon senso.

Prestando particolare attenzione ai contatti in chat che s’instaurano durante periodi di particolare fragilità psicologica personale, quale in seguito a separazione, fine di una relazione, lutto e quant’altro.

Diffidando di un’immagine troppo perfetta che l’altro vuol fornire, consapevolmente o no.

Diffidando di un eccessivo entusiasmo che l’altro mostra nei vostri confronti, consapevolmente o meno.

Soprattutto non lasciando trascorrere eccessivo tempo fra l’incontro in chat e quello nella vita reale e nel momento in cui si decide d’incontrarsi chiedere preventivamente, anche se può sembrare poco elegante, i dati anagrafici dell’altro se non sono già stati oggetto di scambio.

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